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vol 4 • 2009

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L’amore che non scordo

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“L’amore che non scordo – Storie di comuni maestre”

Film-documentario “L’amore che non scordo – Storie di comuni maestre” .

Film-documentario “L’amore che non scordo – Storie di comuni maestre” (2007), durata 74’, regia di Daniela Ughetta e Manuela Vigorita, scritto con Vita Cosentino e Maria Cristina Mecenero,del movimento di autoriforma della scuola, prodotto da Angelo Ferranti per TV Days, con il patrocinio della Provincia di Milano/Settore Cultura e del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare.

“L’amore che non scordo” racconta quattro storie di maestre e un maestro, attraverso un viaggio in diverse realtà scolastiche italiane tra il 2005 e il 2007. Si tratta di un percorso che offre la possibilità di rilanciare e di allargare il dibattito sulla scuola pubblica in corso nella società, proponendo esempi di forte impatto positivo. La scuola elementare italiana, infatti, si colloca ai primi posti nel mondo e esprime una qualità che è creata al 95% da donne.

Il film, pubblicato in cofanetto (DVD+libro) dalla Libreria delle donne di Milano (euro 17.00), dal settembre 2008 sta circolando in modo capillare, scuola per scuola, nel vasto movimento di lotta portato avanti da maestre, mamme e papà, per opporsi alla legge Gelmini che, introducendo il “maestro unico” e il ritorno al voto, rischia di distruggere il meglio della scuola italiana.

“L’amore che non scordo” è un racconto per immagini che si suddivide in quattro episodi. Due sono ambientati nell’area milanese: in una scuola storica di Milano insegna Alice che, alle soglie della pensione, ha costruito la “sua famiglia” negli anni attraverso le relazioni con gli ex-alunni e i loro genitori. A Settimo Milanese, periferia ovest di Milano, la maestra Cristina con la sua classe quinta affronta l’esperienza del distacco attraverso la lettura di testi scritti sui cinque anni passati insieme. Il viaggio tocca anche Bologna e Roma: a Casalecchio una giovane maestra insegna ai suoi piccoli alunni ad amare la lettura; a Campoleone, in una scuola attorno alla quale si è costruita l’intera comunità, Bardo e Adriana insegnano il valore della memoria.

La regista cinematografica Francesca Comencini sottolinea la grande naturalezza di questo documentario che colpisce per la capacità di mostrare il rapporto che i bambini intrattengono con il linguaggio: “In un’epoca in cui tutto sembra dettato dalle immagini, in cui i bambini sembrano intrattenere un rapporto esclusivo e ossessivo solo con vari tipi di schermi, dai computer, alle playstation, dalle televisioni ai gameboy, scopriamo invece la loro naturale e magica inclinazione alle parole. Parole lette, parole scritte, parole dette”.

La filosofa Luisa Muraro, nella quarta di copertina, mette in evidenza la politicità del documentario considerando che: “C’è tanto da indagare ancora, da inventare e da innovare in questo mondo, ma oggi finalmente abbiamo capito che niente sarà veramente guadagnato, se non avremo imparato a riconoscere, rispettare e custodire quello che di buono già esiste. C’è tanto da criticare e da cambiare in Italia, nella vita politica come nel resto. Ma niente della nostra rivolta servirà a niente, se non avremo imparato a riconoscere e a traghettare verso il futuro quelle cose che sono fatte bene, vanno bene e ci fanno onore.”

All’interno delle lotte in corso, il film sta svolgendo una funzione eminentemente politica, in quanto, mostrando alle maestre il loro valore, ne aumenta la presa di coscienza e le autorizza a prendere pubblicamente la parola. È un esempio di come procede la politica delle donne, tenendosi fuori dai rapporti di potere e dalle contrapposizioni.

Manuela Vigorita dal 1994 lavora come autrice e regista per la RAI e realizza numerosi film e documentari. Nel 2001, con le registe Loredana Rotondo e Gianna Mazzini, riceve la menzione speciale Minimum Prize dalla Fondazione Pistoletto per l’impegno di “trasformazione sociale responsabile nei campi dell’arte, della politica e della condizione della donna”. Nel 2005 fonda assieme ad altre dodici professioniste la cooperativa L’Altravista, società che negli ultimi anni ha prodotto documentari, mostre multimediali, e organizzato eventi culturali e corsi di formazione.

Daniela Ughetta lavora con la RAI come consulente antropologica e regista programmista per vari programmi (Geo e Geo - Rai Tre). Nel 2004 con Manuela Vigorita è coautrice e regista del documentario “Quasi ineffabile. Una femminista alla Rai” e nel 2006 scrive e realizza il filmato di repertorio “Mondate” sul tema “corpo, donna e informazione” per la Regione Lazio, Università Roma Tre, Biblioteche di Roma e l’Associazione Donna dire fare.


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